Cos’è Matter: il nuovo protocollo per la domotica

Se sei un appassionato di domotica, ti sarai certamente chiesto, almeno una volta: perché alcuni dispositivi sono compatibili tra loro e altri no? Sarai, allora, felice di sapere dell’esistenza del protocollo che rivoluzionerà le nostre case: Matter, uno standard di interoperabilità wireless che potrebbe avere lo stesso impatto che Internet ha avuto negli anni Novanta.

Dal 2019, infatti, aziende come Apple, Google, Amazon, Samsung e Zigbee Alliance (ora chiamata Connectivity Standards Alliance) lavorano ad un progetto comune per garantire la compatibilità e la comunicazione di più dispositivi tra loro. Il progetto, precedentemente noto come Project CHIP, è stato ora trasformato in un marchio e formalizzato, prendendo il nome di Matter.

Al momento, già tanti dispositivi come quelli di Amazon, Apple, Philips Hue e Google/Nest sono compatibili con Matter.

L’obiettivo di Matter è sempre lo stesso di Project Chip: garantire l’intercambiabilità dei device e la comunicazione massima per il mercato IoT e la domotica, senza dover fare guerra tra marchi e tecnologie diverse.

In questo articolo vogliamo, quindi, chiarire alcuni dubbi su Matter e quale impatto può avere sui dispositivi già in commercio e nelle nostre case.

Cos’è Matter e quale funzione ha?

matter cosa è

Matter, come detto, è un nuovo protocollo di interoperabilità per la casa intelligente lanciato dallo sforzo congiunto dalle più grandi aziende che operano nel mercato della tecnologia. E’ facile intuire che, lavorando tutti ad un progetto come questo, i vantaggi in termini economici e tecnologici saranno incredibili.

L’intento è quello di dare ordine al concetto di casa smart.In questo momento, l’ecosistema casa smart deve avere un hub che spesso non riesce a comunicare con tutti i dispositivi periferici a disposizione, una seccatura per molti utenti.

Matter risolverà questo problema. Il suo logo, tre frecce che puntano verso il centro, esprime proprio il concetto di convergenza e collaborazione.

Consumatori e utenti business avranno l’opportunità di scegliere i brand che desiderano per le loro case smart. Abitazioni, uffici ed edifici commerciali avranno la sicurezza che funzioneranno senza problemi.

Con Matter, tutti coloro che utilizzano dispositivi smart e vivono o lavorano in ambienti intelligenti, con device di diversa natura e marca, potranno aggiungere nuove periferiche senza sforzo.

Serrature smart, termostati, videocitofoni e speaker ecc.. potranno essere aggiunti all’ecosistema con un semplice codice di configurazione che abiliterà il dispositivo.

Le caratteristiche del protocollo domotica Matter

Matter punta decisamente a rivoluzionare il mercato. Ecco quali sono i punti di forza di questo standard per l’interoperabilità domotica:

  • Semplicità. La facilità sta nello scegliere senza assilli e nell’usare in modo immediato, rendendo semplice la configurazione e la gestione.
  • Interoperabilità. Device di brand differenti lavorano insieme senza sforzo.
  • Affidabilità. Tecnologia innovativa e connettività stabile.
  • Sicurezza. Connessioni sicure ma intuitive per gli utenti.
  • Flessibilità. Gestione e controllo di ecosistemi diversi sarà la regola.

Matter è stato pensato come royalty free e si dovrebbe basare su tre protocolli di comunicazione wireless:

  • Bluetooth per la prima configurazione,
  • Wi-Fi per trasmettere dati ad alta velocità (pensa allo streaming di una videocamera di sorveglianza o un videocitofono) 
  • Thread, protocollo radio che crea reti mesh a basso consumo.

Realizzando uno standard comune di comunicazione, infatti, si darà una grande accelerazione al mercato della domotica, strizzando l’occhio ai consumatori, costretti fino ad ora a scegliere tra un produttore e l’altro. E’ evidente come creando questo presupposto fondamentale, ci sarà il boom definitivo della casa domotica.

Ecco perché tutti questi giganti si sono mossi. Per rendere l’intero sistema più semplice per gli utenti ed i produttori. Matter, quindi, punta ad essere un protocollo di interoperabilità con modelli di dati standard che garantisca a dispositivi domestici intelligenti la funzionalità in diversi ecosistemi.

Matter: aziende coinvolte e marche compatibili

Il protocollo è stato annunciato a fine 2019 e, tra le altre, vede partecipare grandi aziende come IKEA, Samsung SmartThings, Signify (Philips Hue), Amazon, ASSA ABLOY, Comcast, Espressif Systems, Eve Systems, Google, Grundfos Holding A/S, Huawei, Infineon Technologies, LEEDARSON, Legrand, Nanoleaf, Nordic Semiconductor, NXP Semiconductors, Qorvo, Resideo, Schlage, Schneider Electric, Signify, Silicon Labs, SmartThings, Somfy, STMicroelectronics, Texas Instruments, Tuya Smart, ubisys, Wulian, e Zumtobel Group.

Aziende promotrici di Matter

Il progetto è guidato da questi grandi marchi che puntano ad ottenere tre obiettivi:

  • lo sviluppo, la promozione e la diffusione di un nuovo standard di comunicazione con licenza royalty-free per migliorare compatibilità e versatilità tra i prodotti di domotica.
  • la sicurezza come priorità di questo nuovo protocollo congiunto.
    per rendere sicure le comunicazioni tra le varie componenti dell’ecosistema smart home: dispositivi, app mobile e servizi cloud,
  • definire le tecnologie di rete (IP e altre) che i device devono avere.

Queste tre componenti saranno necessarie per concedere la certificazione Matter ad un qualsiasi prodotto smart home. Una certificazione unica che accomuna tutte queste aziende e che permetterà di entrare, davvero, in una nuova era.

In altre parole, significa che la maggior parte dei dispositivi tuttora in commercio, con relativo aggiornamento, e quelli che verranno prodotti saranno certificati per Matter. Tutti funzioneranno indistintamente ed automaticamente con Siri, Alexa e Assistente Google.

Matter e i dispositivi mobile

Google adesso supporta Matter anche tramite i telefoni Android. Questi dovrebbero fornire una facile configurazione e il controllo tramite l’app Google Home e tutte le opzioni proprietarie di terze parti.

Anche Apple ha fornito dettagli sull’integrazione di Matter. L’azienda di Cupertino ha confermato il supporto iOS, quindi l’app Home permette di gestire i dispositivi Matter. Inoltre, Il supporto per gli accessori Matter all’interno di HomeKit dovrebbe significare una maggiore flessibilità nel modo in cui si configura la propria smart home, al fine di funzionare perfettamente insieme.

La differenza con altri protocolli: Zigbee e Thread

Se non hai mai approfondito l’argomento, gli attuali protocolli utilizzati adesso dai maggiori sistemi e dispositivi di domotica sono tutti diversi. Al momento, esistono due protocolli dominanti: Zigbee e Z-Wave, poi ci sono il protocollo Bluetooth, di cui sappiamo i limiti ed altri piccoli protocolli radio.

L’attuale produttore di questi sistemi, Zigbee Alliance è in prima linea per mettere a punto Matter e quindi far evolvere Zigbee in questo standard che coinvolge le altre grandi potenze dell’Hi-Tech.

Un altro protocollo radio importante è Thread. Un protocollo radio wireless a bassa potenza per la casa smart che consente ai dispositivi di comunicare  direttamente tra loro. Questo significa che il tuo ecosistema domotico non dovrà dipendere da un Hub di terze parti come il Philips Hue Bridge.

A differenza di Zigbee e Z-Wave, Thread crea una rete mesh rendendo ogni dispositivo dell’ecosistema un punto di accesso. E’ un sistema innovativo che non richiede necessariamente la presenza di un Hub centrale, poiché Thread rende ogni dispositivo periferico un mini-hub.

Thread avrà, come detto, un ruolo importante per Matter e potrà svilupparsi di conseguenza, aumentando l’importanza dell’interoperabilità tra i diversi device.

Disposititivi compatibili con Matter

Google è stato uno dei primi promotori dell’iniziativa e, nel dicembre 2022, ha reso ufficiale la compatibilità dei dispositivi Nest, Google Home e Android con Matter. Ciò significa che l’Assistente Google sarà in grado di controllare qualsiasi dispositivo con il timbro Matter su di esso.

Il supporto a Matter arriverà anche sui dispositivi già in commercio attraverso un aggiornamento software. Dunque, dispositivi come Google Home, Google Home Mini, Nest Mini, Nest Audio, Nest Hub, Nest WiFi Pro diventeranno veri e propri hub di connessione Matter.

Anche Amazon ha annunciato, nello stesso mese, la compatibilità dei suoi dispositivi intelligenti Echo e dei sistemi mesh eero con il protocollo Matter.

Allo stesso modo, anche tutti i prodotti Apple, con sowftware aggiornato all’ultima versione, sono compatibili con lo stardad.

Il nuovo Nest Hub è uno dei prodotti che supporta il protocollo Matter, insieme agli altri della linea e ai rivali Echo

Ma tra i dispositivi compatibili con Matter non mancano altri dei brand partner già citati: troviamo i dispositivi SmartThings di Samsung, tutti i prodotti Philips Hue, i prodotti EVE, l’hub Aqara (Xiaomi) e Yale.

Il supporto di Nanoleaf ed IKEA dovrebbe invece arrivare nel 2023 (insieme a tanti altri).

Per maggiori informazioni, puoi dare un’occhiata al sito ufficiale.

Giuseppe Molino

Copywriter con la penna pronta a raccontare di tutto, con occhi ed orecchie sempre attente alle nuove tecnologie. Amo leggere e informarmi sempre sui mille aspetti della comunicazione, della green economy e di tutte le innovazioni che rendono facile la vita, purché rispettino il pianeta. Scrivere, mangiare :-) e viaggiare sono le mie passioni.

3 Commenti
  1. > A differenza di Zigbee e Z-Wave, Thread crea una rete mesh

    ZigBee anch’esso crea una rete mesh.

  2. Ho dei dispositivi D-Link (telecamera, interruttore ed infrarosso) che hanno funzionato fino allo scorso anno. A dicembre la casa ha deciso di dismettere il software di gestione, perciò i dispositivi non sono più utilizzabili!
    Al di là di questo vergognoso aspetto commerciale per cui la società dovrebbe essere bandita e svergognata, secondo voi esiste un modo per rimettere in funzione quei dispositivi?
    Grazie
    Donato Odorisio

    • Ciao Donato, purtroppo se il vecchio sistema non è più supportato temo non ci sia nulla da fare. Dispiace ascoltare la tua disavventura. Ti consiglio di sentire l’assistenza clienti D-Link per capire se hanno una soluzione alternativa o possono procedere a un rimborso almeno parziale.

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