Google ha recentemente annunciato un aggiornamento significativo per i suoi dispositivi Google Home Hub, che ora possono controllare localmente i dispositivi Matter grazie all’integrazione con Home Runtime. Questo rappresenta un passo avanti per migliorare l’affidabilità, la privacy e ridurre la latenza delle operazioni domestiche intelligenti, anche in assenza di connessione a Internet.

Cosa significa il controllo locale con Matter?

Matter è uno standard di interoperabilità per la smart home sviluppato da giganti come Apple, Google, Amazon e Samsung, con l’obiettivo di rendere più semplice e sicura la comunicazione tra dispositivi smart. La novità principale è che i dispositivi compatibili con Matter possono comunicare direttamente tra loro senza dover passare attraverso il cloud.

Grazie all’integrazione di Home Runtime, dispositivi come Google Nest Hub, Chromecast, Google TV con Android 14 e alcuni TV LG sono ora in grado di gestire direttamente i dispositivi Matter. Questo significa che anche se la connessione Internet è temporaneamente assente, Google Assistant può continuare a svolgere operazioni basilari come accendere luci o gestire la temperatura domestica.

Jeannie Zhang, product manager per Google Home, ha sottolineato che questo cambiamento offre “maggiore affidabilità, privacy e una riduzione della latenza” nelle operazioni di controllo dei dispositivi smart.

Supporto agli sviluppatori: Home API e nuovi strumenti

Oltre all’integrazione locale, Google ha annunciato l’apertura delle proprie Home API a tutti gli sviluppatori. Inizialmente disponibile solo per partner selezionati come Eve, Nanoleaf, LG e Yale, ora qualsiasi sviluppatore può accedere a questi strumenti tramite la versione beta su Android, con un supporto per iOS in arrivo.

Le principali API includono:

  • Device e Structure API: accesso a oltre 600 milioni di dispositivi connessi a Google Home per una gestione uniforme di dispositivi Matter e cloud.
  • Commissioning API: semplifica la configurazione dei dispositivi Matter tramite Fast Pair su oltre 3 miliardi di dispositivi Android.
  • Automation API: permette di creare automazioni avanzate sfruttando l’intelligenza artificiale di Google.

Inoltre, Google ha anche collaborato con la Connectivity Standards Alliance per rendere più semplice la certificazione dei dispositivi Matter e con MediaTek per sviluppare chip avanzati che supportano Wi-Fi, Bluetooth LE e Thread, facilitando l’integrazione di queste tecnologie nei dispositivi smart a un costo inferiore.

Un futuro più stabile e aperto per la smart home

L’obiettivo finale di Google è rendere Google Home una piattaforma aperta e collaborativa, permettendo a produttori di hardware e sviluppatori software di costruire prodotti sempre più integrati e affidabili. Anche se rimane il timore che Google possa in futuro ritirare l’accesso alle API, come accaduto con il programma Works with Nest, l’approccio attuale sembra essere più solido e orientato alla stabilità.

Matter rappresenta non solo uno standard, ma un vero e proprio cambio di paradigma per la smart home, e Google sta chiaramente puntando su questo per mantenere la propria posizione di leader nel settore.